DPR 158/1999 integrale

 
 
Testo in vigore dal: 19-6-1999

ATTIVA I RIFERIMENTI NORMATIVI IN MULTIVIGENZA

                   IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
 
  Visto l'articolo 87 della Costituzione;
  Visto l'articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400;
  Visto  il  decreto  legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, concernente
attuazione  delle  direttive  91/156/CEE  sui rifiuti, 91/689/CEE sui
rifiuti  pericolosi  e  94/62/CE  sugli  imballaggi  e sui rifiuti di
imballaggio,  come  modificato ed integrato dal decreto legislativo 8
novembre  1997,  n. 389, e dalla legge 9 dicembre 1998, n. 426, ed in
particolare  l'articolo 49, che istituisce la tariffa per la gestione
dei   rifiuti   urbani  e  disciplina  l'elaborazione  di  un  metodo
normalizzato  per  definire  le componenti dei costi e determinare la
tariffa di riferimento;
  Considerato  che  la tariffa di riferimento costituisce la base per
la determinazione della tariffa, nonche' per orientare e graduare nel
tempo gli adeguamenti tariffari;
  Tenuto  conto  dell'esigenza  di prevedere una fase transitoria per
l'applicazione  del  nuovo sistema tariffario, al fine di raggiungere
gradualmente  la  copertura del cento per cento dei costi di gestione
del servizio; di applicare sistemi di regolazione dinamica differenti
a seconda dello scarto esistente tra gettito della preesistente tassa
per  lo  smaltimento  dei  rifiuti  e  costo  totale  dei servizi; di
incentivare    e    organizzare    l'introduzione    della   raccolta
differenziata;  di  raccogliere  i  dati e gli elementi necessari per
mettere  a  punto  gli  standard minimi di servizio, gli standard dei
costi  per  singole  attivita'  attinenti  il  ciclo  dei  servizi di
gestione  dei  rifiuti  ed  un'eventuale definitiva parametrizzazione
presuntiva di riferimento del quantitativo di rifiuti conferito dalle
singole   tipologie   di  utenza,  da  approvarsi  con  provvedimento
successivo;
  Considerato,  altresi',  che  la  tariffa e' determinata dagli enti
locali,  anche  in  relazione  al  piano finanziario degli interventi
relativi  al servizio, ed applicata dai soggetti gestori nel rispetto
della convenzione e del relativo disciplinare;
  Vista  la  legge  25  gennaio  1994,  n.  70,  recante norme per la
semplificazione  degli adempimenti in materia ambientale, sanitaria e
di  sicurezza  pubblica,  nonche'  per  l'attuazione  del  sistema di
ecogestione e di audit ambientale;
  Acquisito  il parere della Conferenza unificata, istituita ai sensi
del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281;
  Udito  il  parere  del  Consiglio  di Stato, espresso dalla Sezione
consultiva per gli atti normativi nell'adunanza del 27 luglio 1998;
  Ritenuto  di  doversi  adeguare  alle  osservazioni formulate dalla
Corte dei conti in data 30 settembre 1998;
  Viste  le  deliberazioni del Consiglio dei Ministri, adottate nelle
riunioni del 6 agosto 1998 e del 16 aprile 1999;
  Sulla  proposta  del  Ministro  dell'ambiente,  di  concerto con il
Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato;
                                EMANA
                      il seguente regolamento:
                               Art. 1.
                         Metodo normalizzato
  1.  E'  approvato  il  metodo normalizzato per la definizione delle
componenti  di  costo  da coprirsi con le entrate tariffarie e per la
determinazione  della  tariffa  di riferimento relativa alla gestione
dei rifiuti urbani, riportato nell'allegato 1 al presente decreto.

 

                                  AVVERTENZA
            Il testo delle note qui pubblicato e'  stato  redatto  ai
          sensi  dell'art.    10,  comma  3,  del  testo  unico delle
          disposizioni    sulla    promulgazione     delle     leggi,
          sull'emanazione dei decreti del Presidente della Repubblica
          e  sulle pubblicazioni ufficiali della Repubblica italiana,
          approvato con d.P.R. 28 dicembre 1985,  n.  1092,  al  solo
          fine  di  facilitare la lettura delle disposizioni di legge
          alle quali e'  operato  il  rinvio.  Restano  invariati  il
          valore e l'efficacia degli atti legislativi qui trascritti.
          Note alle premesse:
            -  L'art. 87, comma quinto, della Costituzione conferisce
          al Presidente della Repubblica il potere di  promulgare  le
          leggi  e  di  emanare i decreti aventi valore di legge ed i
          regolamenti.
            - Il  comma  1  dell'art.  17  della  legge  n.  400/1988
          (Disciplina  dell'attivita'  di Governo e ordinamento della
          Presidenza del Consiglio  dei  Ministri)  prevede  che  con
          decreto    del    Presidente   della   Repubblica,   previa
          deliberazione del Consiglio dei Ministri, sentito il parere
          del Consiglio di Stato che deve pronunziarsi entro  novanta
          giorni  dalla richiesta, possano essere emanati regolamenti
          per:
    a) l'esecuzione delle leggi e dei decreti legislativi;
    b) l'attuazione  e  l'integrazione  delle  leggi  e  dei  decreti
legislativi  recanti  norme  di  principio, esclusi quelli relativi a
materie riservate alla competenza regionale;
    c) le materie in cui manchi la disciplina da parte di leggi o  di
atti  aventi  forza  di  legge,  sempre  che non si tratti di materie
comunque riservate alla legge;
    d) l'organizzazione ed  il  funzionamento  delle  amministrazioni
pubbliche secondo le disposizioni dettate dalla legge;
    e)  l'organizzazione  del  lavoro  ed  i  rapporti  di lavoro dei
pubblici dipendenti in base agli accordi sindacali.
            -  Il  testo  dell'art.  49  del  decreto  legislativo  5
          febbraio 1997, n.  22, e' il seguente:
            "Art.  49  (Istituzione della tariffa). - 1. La tassa per
          lo smaltimento dei rifiuti di cui alla sezione II del  capo
          XVIII  del titolo III del testo unico della finanza locale,
          approvato con regio decreto 14  settembre  1931,  n.  1175,
          come sostituito dall'articolo 21 del decreto del Presidente
          della  Repubblica 10 settembre 1982, n. 915, ed al capo III
          del decreto  legislativo  15  novembre  1993,  n.  507,  e'
          soppressa a decorrere dal 1 gennaio 1999.
            2.  I  costi  per  i  servizi  relativi alla gestione dei
          rifiuti  urbani  e  dei  rifiuti  di  qualunque  natura   o
          provenienza  giacenti  sulle  strade  ed  aree  pubbliche e
          soggette ad uso pubblico, sono coperti dai comuni  mediante
          l'istituzione di una tariffa.
            3.  La  tariffa  deve  essere  applicata nei confronti di
          chiunque occupi oppure conduca locali, o aree  scoperte  ad
          uso  privato  non  costituenti  accessorio o pertinenza dei
          locali medesimi, a qualsiasi uso adibiti,  esistenti  nelle
          zone del territorio comunale.
            4.  La  tariffa  e'  composta da una quota determinata in
          relazione  alle  componenti  essenziali   del   costo   del
          servizio,  riferite in particolare agli investimenti per le
          opere  e  dai  relativi  ammortamenti,  e  da   una   quota
          rapportata alle quantita' di rifiuti conferiti, al servizio
          fornito,  e  all'entita' dei costi di gestione, in modo che
          sia  assicurata  la  copertura  integrale  dei   costi   di
          investimento e di esercizio.
            5.  Il Ministro dell'ambiente di concerto con il Ministro
          dell'industria, del commercio e  dell'artigianato,  sentita
          la  Conferenza  permanente  per i rapporti tra lo Stato, le
          regioni e le province  autonome  di  Trento  e  di  Bolzano
          elabora  un  metodo normalizzato per definire le componenti
          dei costi e determinare la tariffa di riferimento.
            6. La tariffa di riferimento e' articolata per  fasce  di
          utenza e territoriali.
            7.  La  tariffa di riferimento costituisce la base per la
          determinazione  della  tariffa  nonche'  per  orientare   e
          graduare  nel  tempo  gli  adeguamenti  tariffari derivanti
          dall'applicazione del presente decreto.
            8. La tariffa e' determinata dagli enti locali, anche  in
          relazione al piano finanziario degli interventi relativi al
          servizio.
            9.  La  tariffa  e'  applicata  dai  soggetti gestori nel
          rispetto della convenzione e del relativo disciplinare.
            10.  Nella  modulazione  della  tariffa  sono  assicurate
          agevolazioni  per  le  utenze  domestiche e per la raccolta
          differenziata delle frazioni umide e delle altre  frazioni,
          ad  eccezione  della  raccolta differenziata dei rifiuti di
          imballaggio che resta  a  carico  dei  produttori  e  degli
          utilizzatori.  E'  altresi' assicurata la gradualita' degli
          adeguamenti  derivanti  dalla  applicazione  del   presente
          decreto.
            11.  Per  le  successive  determinazioni della tariffa si
          tiene  conto  degli  obiettivi   di   miglioramento   della
          produttivita'  e  della qualita' del servizio fornito e del
          tasso di inflazione programmato.
            12. L'eventuale modulazione  della  tariffa  tiene  conto
          degli  investimenti  effettuati  dai  comuni  che risultino
          utili ai fini dell'organizzazione del servizio.
            13. La tariffa e' riscossa dal soggetto che  gestisce  il
          servizio.
            14.   Sulla  tariffa  e'  applicato  un  coefficiente  di
          riduzione   proporzionale   alle   quantita'   di   rifiuti
          assimilati  che  il  produttore dimostri di aver avviato al
          recupero mediante attestazione rilasciata dal soggetto  che
          effettua l'attivita' di recupero dei rifiuti stessi.
            15.  La  riscossione  volontaria e coattiva della tariffa
          puo' essere effettuata con l'obbligo del non  riscosso  per
          riscosso, tramite ruolo secondo le disposizioni del decreto
          del  Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602,
          e  del  decreto  del Presidente della Repubblica 28 gennaio
          1988, n. 43.
            16. In via sperimentale  i  comuni  possono  attivare  il
          sistema  tariffario anche prima del termine di cui al comma
          1.
            17. E' fatta salva l'applicazione del tributo  ambientale
          di  cui  all'art.  19  del  decreto legislativo 30 dicembre
          1992, n. 504".
            - La legge 25 gennaio 1994, n. 70, reca:  "Norme  per  la
          semplificazione  degli  adempimenti  in materia ambientale,
          sanitaria e di sicurezza pubblica, nonche' per l'attuazione
          del sistema di ecogestione e di audit ambientale".

 

 

Testo in vigore dal: 1-1-2000

(Allegato 1 )

ATTIVA I RIFERIMENTI NORMATIVI IN MULTIVIGENZA ELENCO AGGIORNAMENTI ARTICOLO

                                                          ALLEGATO 1 
                                 (Previsto, dall'articolo 1, comma 1) 
             Tariffa per la gestione dei rifiuti urbani 
Metodo normalizzato per definire le componenti dei costi e 
determinare la tariffa di riferimento 
1. Tariffa di riferimento a regime. 
La tariffa di  riferimento  a  regime  deve  coprire  tutti  i  costi
afferenti  al  servizio  di  gestione  dei  rifiuti  urbani  e   deve
rispettare la seguente equivalenza: 
          (1) SIGMA Tn = (CG + CC)n-1(1 + IP n - X n)+ CK n 
SIGMA T n totale delle entrate tariffarie di riferimento 
CG n-1 = costi di gestione del ciclo dei servizi attinenti i rifiuti 
solidi urbani dell'anno precedente 
CC n-1 = costi comuni imputabili alle attivita' relative ai rifiuti 
urbani dell'anno precedente 
1P n = inflazione programmata per l'anno di riferimento 
X n = recupero di produttivita' per l'anno di riferimento 
CK n = costi d'uso del capitale relativi all'anno di riferimento 
2. Composizione della tariffa di riferimento. 
Le componenti di costo della tariffa  di  riferimento  sono  definite
come segue: 
2.1 Costi operativi di gestione - CG. 
I costi operativi di gestione sono suddivisi come segue: 
a) CGIND = Costi di gestione del ciclo dei servizi sui RSU 
indifferenziati 
In tali costi sono compresi: 
Costi Spazzamento e Lavaggio strade e piazze pubbliche = CSL 
Costi di Raccolta e Trasporto RSU = CRT 
Costi di Trattamento e Smaltimento RSU = CTS Altri Costi = AC 
b) CGD = Costi di gestione del ciclo della raccolta differenziata 
In tali costi sono compresi: 
Costi di Raccolta Differenziata per materiale = CRD 
Costi di Trattamento e Riciclo = CTR (al netto dei proventi della 
 
vendita di materiale ed energia derivante da rifiuti) 
Nel computo dei costi CGD non sono inclusi: 
- i costi relativi alla raccolta dei rifiuti di  imballaggio  coperti
dal Conai; 
- i costi relativi alla raccolta dei rifiuti di imballaggio secondari
e terziari, a carico dei produttori e utilizzatori; 
I costi  operativi  di  gestione,  fanno  riferimento  alle  voci  di
bilancio di cui alle prescrizioni del decreto  legislativo  9  aprile
1991, n. 127, per le seguenti categorie: 
B 6 - Costi per materie di consumo e merci (al netto di resi, abbuoni
e sconti) 
B 7 - Costi per servizi 
B 8 - Costi per godimento di beni di terzi 
B 9 - Costo del personale 
B 11 - Variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di 
consumo e merci 
B 12 - Accantonamento per rischi, nella misura massima ammessa dalle 
leggi e prassi fiscali 
B 13 - Altri accantonamenti 
B 14 - Oneri diversi di gestione 
2.2 Costi Comuni - CC. 
In tali costi sono compresi: 
Costi Amministrativi dell'Accertamento, della Riscossione e del 
Contenzioso = CARC 
Costi Generali di Gestione = CGG.  In  tali  costi  vanno  ricompresi
quelli relativi al personale, di cui alla lettera B9  del  precedente
punto 2.1, in misura non inferiore al 50% del loro ammontare. 
Costi Comuni Diversi = CCD 
Il criterio di allocazione dei costi comuni raccomandato  e'  fondato
sulla ponderazione rispetto all'incidenza  del  costo  degli  addetti
(70%) ed alla incidenza del costo operativo sul totale (30%). 
2.3 Costi d'Uso del Capitale - CK. 
I  costi  d'uso  del  capitale  comprendono:   Ammortamenti   (Amm.),
Accantonamenti (Acc.) e Remunerazione del capitale investito  (R).  I
costi d'uso del capitale sono calcolati come segue: 
                      (2) CKn Ammn + Accn + Rn 
La remunerazione del capitale e' inizialmente calibrata dal  prodotto
tra tasso di remunerazione r indirizzato  all'andamento  medio  annuo
del tasso dei titoli di Stato aumentato  di  2  punti  percentuali  e
capitale  netto  investito  aumentato  dei  nuovi  investimenti.   La
remunerazione del capitale e' sviluppata nel tempo sulla base di  tre
addendi: 
                    (3) Rn = rn (KNn-1 + In + Fn) 
dove: 
rn = Tasso di remunerazione del capitale impiegato 
KN n-1 =  Capitale  netto  contabilizzato  dell'esercizio  precedente
(immobilizzazioni nette) 
In = Investimenti programmati nell'esercizio di riferimento 
Fn = Fattore correttivo in aumento per gli investimenti programmati e
in riduzione per l'eventuale scostamento negativo ex  -  post,  cioe'
riferito  all'anno  precedente,   tra   investimenti   realizzati   e
investimenti programmati. 
3. Suddivisione della tariffa in parte fissa e parte variabile. 
Secondo quanto disposto al comma 4  dell'articolo  49  del  D.Lgs.  5
febbraio 1997, n. 22, la tariffa e' composta da una quota determinata
in relazione alle  componenti  essenziali  del  costo  del  servizio,
riferite in particolare agli investimenti per le opere e dai relativi
ammortamenti, e da una quota rapportata  alle  quantita'  di  rifiuti
conferiti, al servizio fornito, e all'entita' dei costi di gestione. 
La Tariffa si compone quindi di due parti: 
                   (4) SIGMAT = SIGMATF + SIGMATV 
La parte fissa SIGMATF deve coprire i costi indicati  nella  seguente
equivalenza: 
           (5) SIGMATF = CSL + CARC + CGG + CCD + AC + CK 
Gli  enti  locali  che   conferiscono   a   smaltimento   i   rifiuti
indifferenziati presso impianti di terzi, richiedono che il  soggetto
gestore dell'impianto evidenzi, all'interno del prezzo richiesto,  la
quota relativa ai costi riconducibili all'impiego del capitale  (CK),
al fine di attribuirli nella parte fissa della tariffa. 
La parte variabile  SIGMATV,  invece,  dipende  dai  quantitativi  di
rifiuti prodotti dalla  singola  utenza.  I  rifiuti  possono  essere
misurati puntualmente per singola utenza o per utenze  aggregate,  o,
in via provvisoria, sino a  che  non  siano  messi  a  punto  e  resi
operativi i sistemi di misurazione predetti, calcolati sulla base dei
parametri di cui al successivo punto 4. 
La parte variabile  SIGMATV  deve  coprire  i  costi  indicati  nella
seguente equivalenza: 
                 (6) SIGMATV = CRT + CTS + CRD + CTR 
4. Articolazione della tariffa a regime. 
4.1.  Calcolo  della  parte  fissa  della  tariffa  per   le   utenze
domestiche. 
La quota fissa della tariffa per le utenze domestiche si ottiene come
prodotto della quota unitaria (£/m2) per  la  superficie  dell'Utenza
(m2) corretta per un coefficiente  di  adattamento  (Ka)  secondo  la
seguente espressione: 
                (7) TFd(n, S) Quf SIGMA S SIGMA Ka(n) 
dove: 
TFd(n, S) = Quota fissa della tariffa per un'utenza domestica  con  n
componenti il nucleo familiare e una superficie pari a S. 
n = Numero di componenti del nucleo familiare. 
S = Superficie dell'abitazione (m2). 
Quf = Quota unitaria (£/m2), determinata dal  rapporto  tra  i  costi
fissi attribuibili alle utenze  domestiche  e  la  superficie  totale
delle abitazioni occupate dalle  utenze  medesime,  corretta  per  il
coefficiente di adattamento (Ka). 
            (8) Quf = Ctuf / SIGMAa Stot (n) SIGMA Ka(n) 
dove: 
Ctuf = Totale dei costi fissi attribuibili alle utenze domestiche. 
Stot (n) = Superficie totale delle utenze domestiche con n componenti 
del nucleo familiare 
Ka (n)= Coefficiente di  adattamento  che  tiene  conto  della  reale
distribuzione delle superfici degli immobibili in funzione del numero
di componenti del nucleo familiare costituente la singola  utenza.  I
valori di tali coefficienti sono riportati nelle tabelle la  e  1b  e
sono stati elaborati per le tre aree geografiche  e  per  comuni  con
popolazione superiore e inferiore ai 5000  abitanti  rispettivamente,
sulla base dei dati ISTAT. 
Tabella 1a 
Coefficienti per l'attribuzione della parte fissa della tariffa alle 
utenze domestiche 
    
===================================================================
 
    
          Comuni con popolazione > 5.000 abitanti 
    
===================================================================
 
    
  Numero componenti Ka Coefficiente di adattamento 
del nucleo familiare per superficie e numero di componenti del 
                                    nucleo familiare 
    
-------------------------------------------------------------------
NORD             CENTRO            SUD
1                0,80              0,86             0,81
2                0,94              0,94             0,94
3                1,05              1,02             1,02
4                1,14              1,10             1,09
5                1,23              1,17             1,10
6 o piu'            1,30              1,23             1,06
------------------------------------------------------------------
 
    
Tabella 1b 
Coefficienti per l'attribuzione della parte fissa della tariffa alle 
utenze domestiche 
    
===================================================================
 
    
          Comuni con popolazione < 5.000 abitanti 
    
===================================================================
 
    
Numero componenti Ka Coefficiente di adattamento 
del nucleo familiare per superficie e numero di componenti del 
                                    nucleo familiare 
    
-------------------------------------------------------------------
NORD             CENTRO            SUD
1                0,84              0,82             0,75
2                0,98              0,92             0,88
3                1,08              1,03             1,00
4                1,16              1,10             1,08
5                1,24              1,17             1,11
6 o piu'            1,30              1,21             1,10
-------------------------------------------------------------------
Definizione dell'Area Geografica in accordo con la suddivisione ISTAT
Nord:  Piemonte  Valle  d'Aosta,  Lombardia,  Liguria,  Trentino Alto
Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna;
 
    
Centro: Toscana, Umbria, Marche, Lazio; 
Sud:.  Abruzzo,  Molise,  Campania,  Puglia,  Basilicata,   Calabria,
Sicilia, Sardegna. 
4.2. Calcolo della  parte  variabile  della  tariffa  per  le  utenze
domestiche. 
La quota variabile della tariffa per le utenze domestiche si  ottiene
come prodotto della quota unitaria per un coefficiente di adattamento
(Kb) per il costo unitario (£/kg) secondo la seguente espressione: 
                 (9) Tvd = Quv SIGMA Kb(n) SIGMA Cu 
dove: 
TVd = Quota variabile della tariffa per  un'utenza  domestica  con  n
componenti il nucleo familiare. 
Quv = Quota unitaria,  determinata  dal  rapporto  tra  la  quantita'
totale di rifiuti prodotta dalle utenze domestiche e il numero totale
delle utenze domestiche in funzione  del  numero  di  componenti  del
nucleo familiare delle utenze medesime, corrette per il  coefficiente
proporzionale di produttivita' (Kb). 
              (10) Quv = Qtot / SIGMAn N(n) SIGMA Kb(n) 
dove: 
Qtot = Quantita' totale di rifiuti 
N(n) = Numero totale delle utenze domestiche in funzione del numero 
di componenti del nucleo familiare 
Kb(n)  =  Coefficiente  proporzionale  di  produttivita'  per  utenza
domestica in funzione del numero dei componenti del nucleo  familiare
costituente la singola utenza. I valori  di  tali  coefficienti  sono
riportati nella tabella 2. 
Cu = Costo unitario (£/kg). Tale costo e'  determinato  dal  rapporto
tra i costi  variabili  attribuibili  alle  utenze  domestiche  e  la
quantita' totale di rifiuti prodotti dalle utenze domestiche. 
Tabella 2 
Coefficienti per l'attribuzione della parte variabile della tariffa 
alle utenze domestiche 
    
===================================================================
 
    
                              Comuni 
    
===================================================================
 
    
  Numero componenti Kb Coefficiente proporzionale di produttivita' 
del nucleo familiare per numero di componenti del nucleo familiare 
    
-------------------------------------------------------------------
minimo              massimo             medio
1             0,6                   1                 0,8
2             1,4                   1,8               1,6
3             1,8                   2,3               2
4             2,2                   3                 2,6
5             2,9                   3,6               3,2
6 o piu'         3,4                   4,1               3,7
-------------------------------------------------------------------
4.3. Calcolo della parte  fissa  della  tariffa  per  le  utenze  non
domestiche.
 
    
La quota fissa della tariffa per le utenze non domestiche si  ottiene
come  prodotto  della  quota  unitaria  (£/m2)  per   la   superficie
dell'utenza (m2) per il  coefficiente  potenziale  di  produzione  Kc
secondo la seguente espressione: 
        (11) TFnd(ap, Sap) = Qapf SIGMA Sap (ap) SIGMA Kc(ap) 
dove: 
TFnd(ap, Sap) = Quota fissa della tariffa per un'utenza non domestica
di tipologia di attivita' produttiva ap e una superficie pari a Sap. 
Sap = Superficie dei locali dove si svolge l'attivita' produttiva. 
Qapf = Quota unitaria (£/m2), determinata dal rapporto  tra  i  costi
fissi attribuibili alle utenze non domestiche e la superficie  totale
dei  locali  occupati  dalle  utenze  medesime,   corretta   per   il
coefficiente potenziale di produzione (Kc). 
          (12) Qapf = Ctapf/ SIGMAap Stot (ap) SIGMA Kc(ap) 
dove: 
Ctapf  =  Totale  dei  costi  fissi  attribuibili  alle  utenze   non
domestiche. 
Stot(ap) = Superficie totale dei locali dove  si  svolge  l'attivita'
produttiva ap. 
Kc (ap) = Coefficiente potenziale di produzione che tiene conto della
quantita' potenziale di produzione di rifiuto connesso alla tipologia
di  attivita'.  Gli  intervalli  dei  valori  attribuibili   a   tale
coefficiente, che dovra' essere determinato  dall'ente  locale,  sono
riportati nelle tabelle 3a e 3b e sono stati  elaborati  per  le  tre
aree geografiche e per comuni con popolazione superiore  e  inferiore
ai 5000 abitanti rispettivamente. 
Tabella 3a Coefficienti per l'attribuzione della parte fusa della 
tariffa alle utenze non domestiche 
    
==================================================================
 
    
Attivita' per comuni Kc Coefficiente potenziale produzione 
 > 5.000 abitanti 
    
==================================================================
NORD        CENTRO         SUD
min   max     min   max     min   max
1 Musei, biblioteche,      0,40   0,67   0,43   0,61   0,45   0,63
scuole, associazioni,
luoghi di culto
2 Cinematografi e teatri   0,30   0,43   0,39   0,46   0,33   0,47
3 Autorimesse e magazzini  0,51   0,60   0,43   0,52   0,36   0,44
senza alcuna vendita
diretta
4 Campeggi, distributori   0,76   0,88   0,74   0,81   0,63   0,74
carburanti, impianti
sportivi
5 Stabilimenti balneari    0,38   0,64   0,45   0,67   0,35   0,59
6 Esposizioni, autosaloni  0,34   0,51   0,33   0,56   0,34   0,57
7 Alberghi con ristorante  1,20   1,64   1,08   1,59   1,01   1,41
8 Alberghi senza           0,95   1,08   0,85   1,19   0,85   1,08
ristorante
9 Case di cura e riposo    1,00   1,25   0,89   1,47   0,90   1,09
10 Ospedali                 1,07   1,29   0,82   1,70   0,86   1,43
11 Uffici, agenzie          1,07   1,52   0,97   1,47   0,90   1,17
studi professionali
12 Banche ed istituti       0,55   0,61   0,51   0,86   0,48   0,79
di credito
 
13 Negozi abbigliamento,    0,99   1,41   0,92   1,22   0,85   1,13
calzature, libreria,
cartoleria, ferramenta,
e altri beni durevoli
14 Edicola, farmacia,       1,11   1,80   0,96   1,44   1,01   1,50
tabaccaio,
plurilicenze
15 Negozi particolari       0,60   0,83   0,72   0,86   0,56   0,91
quali filatelia, tende
e tessuti, tappeti,
cappelli e ombrelli,
antiquariato
16 Banchi di mercato        1,09   1,78   1,08   1,59   1,19   1,67
beni durevoli
17 Attivita' artigianali    1,09   1,48   0,98   1,12   1,19   1,50
tipo botteghe:
parrucchiere, barbiere,
estetista
18 Attivita' artigianali    0,82   1,03   0,74   0,99   0,77   1,04
tipo botteghe:
falegname, idraulico,
fabbro, elettricista
19 Carrozzeria,             1,09   1,41   0,87   1,26   0,91   1,38
autofficina,
elettrauto
20 Attivita' industriali    0,38   0,92   0,32   0,89   0,33   0,94
con capannoni di
produzione
21 Attivita' artigianali    0,55   1,09   0,43   0,88   0,45   0,92
di produzione beni
specifici
22 Ristoranti,trattorie,    5,57   9,63   3,25   9,84   3,40  10,28
osterie, pizzerie, pub
23 Mense, birrerie,         4,85   7,63   2,67   4,33   2,55   6,33
amburgherie
24 Bar, caffe',             3,96   6,29   2,45   7,04   2,56   7,36
pasticceria
25 Supermercato, pane       2,02   2,76   1,49   2,34   1,56   2,44
e pasta, macelleria,
salumi e formaggi,
generi alimentari
26 Plurilicenze alimentari  1,54   2,61   1,49   2,34   1,56   2,45
e/o miste
27 Ortofrutta, pescherie,   7,17  11,29   4,23  10,76   4,42  11,24
fiori e piante, pizza
al taglio
28 ipermercati di generi    1,56   2,74   1,47   1,98   1,65   2,73
misti
29 Banchi di mercato        3,50   6,92   3,48   6,58   3,35   8,24
genere alimentari
30 Discoteche, night club   1,04   1,91   0,74   1,83   0,77   1,91
-------------------------------------------------------------------
I coefficienti potenziali di produzione si intendono come parametri d
rapporto tra le varie categorie di utenza.
 
    
Tabella 3b 
Coefficienti per l'attribuzione della parte fissa alle utenze non 
domestiche 
    
==================================================================
 
    
Attivita' per comuni Kc Coefficiente potenziale produzione 
fino a 5.000 abitanti 
    
==================================================================
NORD        CENTRO         SUD
min   max     min   max     min   max
1 Musei, biblioteche,      0,32   0,51   0,34   0,66   0,29   0,52
scuole, associazioni,
luoghi di culto
2 Campeggi, distributori   0,67   0,80   0,70   0,85   0,44   0,74
carburanti
3 Stabilimenti balneari    0,38   0,63   0,43   0,62   0,66   0,75
 
4 Esposizioni, autosaloni  0,30   0,43   0,23   0,49   0,34   0,52
5 Alberghi con ristorante  1,07   1,33   1,02   1,49   1,01   1,55
6 Alberghi senza           0,80   0,91   0,65   0,85   0,85   0,99
ristorante
7 Case di cura e riposo    0,95   1,00   0,93   0,96   0,89   1,20
8 Uffici, agenzie,         1,00   1,13   0,76   1,09   0,90   1,05
studi professionali
9 Banche ed istituti       0,55   0,58   0,48   0,53   0,44   0,63
di credito
10 Negozi abbigliamento,    0,87   1,11   0,86   1,10   0,94   1,16
calzature, libreria,
cartoleria, ferramenta,
e altri beni durevoli
11 Edicola, farmacia,       1,07   1,52   0,86   1,20   1,02   1,52
tabaccaio, plurilicenze
12 Attivita' artigianali    0,72   1,04   0,68   1,00   0,78   1,06
tipo botteghe
(falegname, idraulico,
fabbro, elettricista,
parrucchiere)
13 Carrozzeria,             0,92   1,16   0,92   1,19   0,91   1,45
autofficina, elettrauto
14 Attivita' industriali    0,43   0,91   0,42   0,88   0,41   0,86
con capannoni di
produzione
15 Attivita' artigianali    0,55   1,09   0,53   1,00   0,67   0,95
di produzione beni
specifici
16 Ristoranti, trattorie,   4,84   7,42   5,01   9,29   5,54   8,18
osterie, pizzerie
17 Bar, caffe', pasticceria 3,64   6,28   3,83   7,33   4,38   6,32
18 Supermercato, pane e     1,76   2,38   1,91   2,66   0,57   2,80
pasta, macelleria,
salumi e formaggi,
generi alimentari
19 Plurilicenze             1,54   2,61   1,13   2,39   2,14   3,02
alimentari e/o miste
20 Ortofrutta, pescherie,   6,06  10,44   6,58  10,89   0,34  10,88
fiori e piante
21 Discoteche,              1,04   1,64   1,00   1,58   1,02   1,75
night club
-------------------------------------------------------------------
I  coefficienti  potenziali di produzione si intendono come parametri
di rapporto tra le varie categorie di utenza.
 
    
4.4 Calcolo della parte variabile della tariffa  per  le  utenze  non
domestiche. 
La quota variabile della tariffa per  le  utenze  non  domestiche  si
ottiene come prodotto del costo unitario  (£/kg)  per  la  superficie
dell'utenza  per  il  coefficiente  di  produzione  (Kd)  secondo  la
seguente espressione: 
        (13) TVnd(ap, Spap) = Cu SIGMA Spap (ap) SIGMA Kd(ap) 
dove: 
TVnd(ap, Sap) = Quota  variabile  della  tariffa  per  un'utenza  non
domestica di tipologia di attivita' produttiva ap  e  una  superficie
pari a Sap. 
Cu = Costo unitario(£/kg). Tale costo e' determinato dal rapporto tra
i costi variabili  attribuibili  alle  utenze  non  domestiche  e  la
quantita' totale di rifiuti prodotti dalle utenze non domestiche. 
Sap = Superficie dei locali dove si svolge l'attivita' produttiva. 
Kd(ap) = Coefficiente potenziale di produzione in  kg/  m2  anno  che
tiene conto della quantita' di rifiuto minima e massima connessa alla
tipologia di attivita'. Nelle tabelle 4a e 4b sono riportati, per  le
tre aree geografiche per comuni con popolazione superiore e inferiore
ai 5000 abitanti rispettivamente, gli  intervalli  di  variazione  di
tali coefficienti in proporzione alle tipologie di attivita'. 
Tabella 4a 
Intervalli di produzione kg/m2 anno per l'attribuzione della parte 
variabile della tariffa alle utenze non domestiche 
    
 ==================================================================
 
    
Attivita' per comuni Kc Coefficiente potenziale produzione 
 > 5.000 abitanti 
    
==================================================================
NORD        CENTRO         SUD
min   max     min   max     min   max
1 Musei, biblioteche,       3,28   5,50   3,98   5,65   4,00   5,50
scuole, associazioni,
luoghi di culto
2 Cinematografi e teatri    2,50   3,50   3,60   4,25   2,90   4,12
3 Autorimesse e magazzini   4,20   4,90   4,00   4,80   3,20   3,90
senza alcuna vendita
diretta
4 Campeggi, distributori    6,25   7,21   6,78   7,45   5,53   6,55
carburanti, impianti
sportivi
5 Stabilimenti balneari     3,10   5,22   4,11   6,18   3,10   5,20
6 Esposizioni, autosaloni   2,82   4,22   3,02   5,12   3,03   5,04
7 Alberghi con ristorante   9,85  13,45   9,95  14,67   8,92  12,45
8 Alberghi senza ristorante 7,76   8,88   7,80  10,98   7,50   9,50
9 Case di cura e riposo     8,20  10,22   8,21  13,55   7,90   9,62
10 Ospedali                 8,81  10,55   7,55  15,67   7,55  12,60
11 Uffici, agenzie,         8,78  12,45   8,90  13,55   7,90  10,30
studi professionali
12 Banche ed istituti       4,50   5,03   4,68   7,89   4,20   6,93
di credito
13 Negozi abbigliamento,    8,15  11,55   8,45  11,26   7,50   9,90
calzature, libreria,
cartoleria, ferramenta,
e altri beni durevoli
14 Edicola, farmacia,       9,08  14,78   8,85  13,21   8,88  13,22
tabaccaio, plurilicenze
15 Negozi particolari       4,92   6,81   6,66   7,90   4,90   8,00
quali filatelia, tende
e tessuti, tappeti,
cappelli e ombrelli,
antiquariato
16 Banchi di mercato        8,90  14,58   9,90  14,63  10,45  14,69
beni durevoli
17 Attivita' artigianali    8,95  12,12   9,00  10,32  10,45  13,21
tipo botteghe:
Parrucchiere, barbiere,
estetista
18 Attivita' artigianali    6,76   8,48   6,80   9,10   6,80   9,11
tipo botteghe:
falegname idraulico,
fabbro, elettricista
19 Carrozzeria,             8,95  11,55   8,02  11,58   8,02  12,10
autofficina, elettrauto
20 Attivita' industriali    3,13   7,53   2,93   8,20   2,90   8,25
con capannoni di
produzione
21 Attivita' artigianali    4,50   8,91   4,00   8,10   4,00   8,11
di produzione beni
specifici
22 Ristoranti, trattorie,  45,67  78,97  29,93  90,55  29,93  90,50
osterie, pizzerie, pub
23 Mense, birrerie,        39,78  62,55  24,60  39,80  22,40  55,70
amburgherie
24 Bar, caffe',            32,44  51,55  22,55  64,77  22,50  64,76
pasticceria
25 Supermercato, pane e    16,55  22,67  13,72  21,55  13,70  21,50
pasta, macelleria,
salumi e formaggi,
 
generi alimentari
26 Plurilicenze            12,60  21,40  13,70  21,50  13,77  21,55
alimentari e/o miste
27 Ortofrutta, pescherie   58,76  92,56  38,90  98,96  38,93  98,90
fiori e piante, pizza
al taglio
28 Ipermercati di generi   12,82  22,45  13,51  18,20  14,53  23,98
misti
29 Banchi di mercato       28,70  56,79  32,00  60,50  29,50  72,55
generi alimentari
30 Discoteche,              8,56  15,68   6,80  16,83   6,80  16,80
night club
-------------------------------------------------------------------
 
    
Tabella 4b 
Intervalli di produzione kg/m2 anno per l'attribuzione della parte 
variabile della tariffa alle utenze non domestiche 
    
==================================================================
Attivita' per comuni                     Kd Coefficiente fino a  5000
 
    
abitanti di produzione 
                                                            kg/2 anno 
    
==================================================================
NORD         CENTRO         SUD
min   max     min   max     min   max
1 Musei, biblioteche,       2,60   4,20   2,93   5,62   2,54   4,55
scuole, associazioni,
luoghi di culto
2 Campeggi, distributori    5,51   6,55   5,95   7,20   3,83   6,50
carburanti
3 Stabilimenti balneari     3,11   5,20   3,65   5,31   5,80   6,64
4 Esposizioni, autosaloni   2,50   3,55   1,95   4,16   2,97   4,55
5 Alberghi con ristorante   8,79  10,93   8,66  12,65   8,91  13,64
6 Alberghi senza ristorante 6,55   7,49   5,52   7,23   7,51   8,70
7 Case di cura e riposo     7,82   8,19   7,88   8,20   7,80  10,54
8 Uffici, agenzie, studi    8,21   9,30   6,48   9,25   7,89   9,26
professionali
9 Banche ed istituti        4,50   4,78   4,10   4,52   3,90   5,51
di credito
10 Negozi abbigliamento,    7,11   9,12   7,28   9,38   8,24  10,21
calzature, libreria,
cartoleria, ferramenta,
e altri beni durevoli
11 Edicola, farmacia,       8,80  12,45   7,31  10,19   8,98  13,34
tabaccaio, plurilicenze,
12 Attivita' artigianali    5,90   8,50   5,75   8,54   6,85   9,34
tipo botteghe
(falegname, idraulico,
fabbro, elettricista,
parrucchiere)
13 Carrozzeria,             7,55   9,48   7,82  10,10   7,98  12,75
autofficina, elettrauto
14 Attivita' industriali    3,50   7,50   3,57   7,50   3,62   7,53
con capannoni di
produzione
15 Attivita' artigianali    4,50   8,92   4,47   8,52   5,91   8,34
di produzione beni
specifici
16 Ristoranti, trattorie,  39,67  60,88  42,56  78,93  48,74  71,99
osterie, pizzerie
17 Bar, caffe',            29,82  51,47  32,52  62,31  38,50  55,61
pasticceria
18 Supermercato, pane      14,43  19,55  16,20  22,57   5,00  24,68
e pasta, macelleria,
salumi e formaggi,
generi alimentari
19 Plurilicenze,           12,59  21,41   9,60  20,35  18,80  26,55
alimentari e/o miste
20 Ortofrutta,             49,72  85,60  55,94  92,55   3,00  95,75
pescherie, fiori
e piante
21 Discoteche, night club   8,56  13,45   8,51  13,42   8,95  15,43
-------------------------------------------------------------------
5. ((NUMERO ABROGATO DALLA L. 23 DICEMBRE 1999, N. 488)).
 
    

 

 

Testo in vigore dal: 19-6-1999

(Allegato 2 )

ATTIVA I RIFERIMENTI NORMATIVI IN MULTIVIGENZA

                             ALLEGATO 2 
             Tariffa per la gestione dei rifiuti urbani 
                             Glossario: 
AC = Altri Costi 
Acc = Accantonamenti 
Accn = Accantonamenti relativi all'anno di riferimento 
Amm = Ammortamenti 
Ammn = Ammortamenti relativi all'anno di riferimento 
ap = Attivita' produttiva 
CARC = Costi Amministrativi dell'Accertamento, della Riscossione e 
del Contenzioso 
CC = Costi Comuni imputabili alle attivita' sui RSU 
CCn-1 = Costi comuni imputabili alle attivita' relative ai rifiuti 
urbani dell'anno precedente 
CCD = Costi Comuni Diversi 
CCON = Quota minima di incidenza del contributo Conai 
CG = Costi operativi di gestione 
CG n-1 = Costi di gestione del ciclo dei servizi attinenti i rifiuti 
solidi urbani dell'anno precedente 
CDG = Costi di gestione del ciclo della raccolta differenziata 
CGG = Costi Generali di Gestione 
CGIND = Costi di gestione del ciclo dei servizi sui RSU 
indifferenziati 
CRD = Costi di Raccolta Differenziata per materiale 
CRT = Costi di Raccolta e Trasporto RSU 
CSL = Costi Spazzamento e Lavaggio strade e piazze pubbliche 
Ctapf = Totale dei costi fissi attribuibili alle utenze non 
domestiche 
CTR = Costi di Trattamento e Riciclo (al  netto  dei  proventi  della
vendita di materiale ed energia derivante da rifiuti) 
CTS = Costi di Trattamento e Smaltimento RSU 
Ctuf = Totale dei costi fissi attribuibili alle utenze domestiche 
Cu = costo unitario (£/kg) 
CK= Costi d'uso del capitale 
CKn = Costi d'uso del capitale relativi all'anno di riferimento 
Fn = Fattore correttivo in aumento per gli investimenti programmati e
in riduzione per  l'eventuale  scostamento  negativo  ex-post,  cioe'
riferito all'anno precedente, tra investimenti realizzati e 
investimenti programmati 
In = Investimenti programmati nell'esercizio di riferimento 
IP = Inflazione programmata 
IPn = Inflazione programmata per l'anno di riferimento 
n = Numero di componenti del nucleo familiare 
N(n) = Numero totale delle utenze domestiche in funzione del numero 
di componenti del nucleo familiare 
Qapf = Quota unitaria parte variabile utenze non domestiche 
Qtot = Quantita' totale di rifluii 
Quf = Quota unitaria parte fissa utenze domestiche 
Quv = Quota unitaria parte variabile utenze domestiche 
R = Remunerazione del capitale investito 
Rn = Remunerazione del capitale calibrata dal prodotto tra  tasso  di
remunerazione r indicizzato all'andamento medio annuo del  tasso  dei
titoli di Stato aumentato di 2 punti  percentuali  e  capitale  netto
investito aumentato dei nuovi investimenti. 
rn = Tasso di remunerazione del capitale impiegato 
Sap = Superficie dei locali dove si svolge l'attivita' produttiva 
S = Superficie dell'abitazione (m2) 
Stot(ap) = Superficie totale dei locali dove si svolge l'attivita' 
produttiva ap 
Stot(n) = Superficie totale delle utenze domestiche con n componenti 
del nucleo familiare 
TFnd(ap, Sap) = Quota fissa della tariffa per un'utenza non domestica
di tipologia di attivita' produttiva ap e con una superficie pari a 
Sap 
TFd(n,S) = Quota fissa della tariffa per un'utenza domestica con n 
componenti il nucleo familiare e una superficie pari a S 
Tvnd(ap, Sap) = Quota  variabile  della  tariffa  per  un'utenza  non
domestica di tipologia di attivita' produttiva ap e con una 
superficie pari a Sap 
TVd = Quota variabile della tariffa per un'utenza domestica con n 
componenti il nucleo familiare 
X = Traslazione minima, sull'utenza dei guadagni di produttivita' 
dell'impresa 
Xn = Recupero di produttivita' per l'anno di riferimento 
Y = Traslazione  minima  sull'utenza  dei  benefici  derivanti  dalla
riduzione dei costi di  gestione  della  raccolta  e  smaltimento  in
ragione degli effetti di abbattimento della produzione attesa di  RSU
nei prossimi anni, ivi compresi i benefici derivanti dall'imputazione
a carico di produttori ed utilizzatori dei costi relativi ai  rifiuti
di imballaggio secondari e terziari e dall'evitato costo di 
smaltimento per effetto della raccolta differenziata 
K = Coefficiente di incremento del totale  delle  entrate  tariffarie
determinato in maniera da garantire nell'arco della durata della fase
di transizione la completa copertura dei costi del servizio 
attraverso una crescita graduale 
Ka(n) = Coefficiente di' adattamento  che  tiene  conto  della  reale
distribuzione delle superfici degli immobili in funzione del numero 
di componenti del nucleo familiare costituente la singola utenza 
Kb(n)  =  Coefficiente  proporzionale  di  produttivita'  per  utenza
domestica in funzione del numero dei componenti del nucleo familiare 
costituente la singola utenza 
Kc(ap) = Coefficiente potenziale di produzione 
Kd(ap) = Coefficiente di produzione in kg/m2 anno 
KNn-1  =  Capitale  netto  contabilizzato  dell'esercizio  precedente
(immobilizzazioni nette) 
SIGMAT = Tariffa 
SIGMAT0 =  TARSU  iscritta  a  ruolo  per  il  1999  (depurata  dalle
addizionali) 
SIGMAT1 = entrate tariffarie del primo anno 
SIGMATn = totale entrate tariffarie di riferimento 
SIGMATF = Tariffa Fissa 
SIGMATV = Tariffa Variabile 
                              Formule: 
Tariffa di riferimento: rappresenta l'insieme  dei  criteri  e  delle
condizioni cui  l'ente  locale  deve  attenersi  nel  determinare  la
tariffa. La  tariffa  di  riferimento  deve  coprire  tutti  i  costi
afferenti al servizio di gestione dei  rifiuti  urbani  ed  e'  cosi'
costituita: 
SIGMATn = (CG + CC)n-1(1 + IPn - Xn) + CKn (1) 
CK = Costi d'Uso  del  Capitale  -  comprendono  tre  sottocategorie:
Ammortamenti  (Amm.),Accantonamenti  (Acc.)   e   Remunerazione   del
capitale investito (R). 
CKn = Ammn + Accn + Rn (2) 
Remunerazione del capitale: 
Rn = rn (Kn n-1 + In + Fn) (3) 
Suddivisione della tariffa  in  parte  fissa  e  parte  variabile  La
Tariffa si compone di due parti: 
SIGMAT = SIGMATF + SIGMATV (4) 
La parte fissa TF comprende: 
SIGMATF = CSL + CARC + CGG + CCD + AC + CK (5) 
La parte variabile TV dipende dai quantitativi  di  rifiuti  prodotti
dalla singola utenza. 
SIGMATV = CRT + CTS + CRD + CTR (6) 
La quota fissa della tariffa per le utenze domestiche si ottiene: 
TFd(n, S) = Quf SIGMA S SIGMA Ka(n) (7) 
Quf = Ctuf / SIGMAn Stot (n) SIGMA Ka(n) (8) 
La quota variabile della tariffa per le utenze domestiche si ottiene: 
TVd = Quv SIGMA Kb(n) SIGMA Cu (9) 
Quv = Qtot / SIGMAn N(n) SIGMA Kb(n) (10) 
La quota fissa della tariffa per le utenze non domestiche si ottiene: 
TFnd(ap, Sap ) = Qapf SIGMA Sap (ap) SIGMA Kc(ap) (11) 
Qapf = Ctapf/ SIGMAap Stot(ap) SIGMA Kc(ap) (12) 
La quota variabile della tariffa per  le  utenze  non  domestiche  si
ottiene: 
TVnd(ap, Sap ) = Cu SIGMA Sap (ap) SIGMA Kd(ap) (13) 
La tariffa per il primo anno di applicazione  e  nell'eventuale  fase
transitoria e' determinata come segue: 
SIGMAT1 = SIGMAT0 (1 + IP - X - Y - CCON+K) (14)